Buon compleanno Leopardi Di Giuseppe Landolfi Petrone
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Questo è il famoso ritratto di Giacomo Leopardi che Domenico Morelli fece su commissione di Antonio Ranieri. Morelli è un grande pittore napoletano e il ritratto è riconosciuto come uno dei più fedeli.
Eppure questo ritratto è inquietante, perché realizzato sulla base della celebre maschera mortuaria del poeta, e l’effetto che ne risulta mette un po’ i brividi: si può ridare vita al volto di un defunto?
Oggi è il compleanno di Giacomo Leopardi. Un autore incompiuto, come ve ne sono stati tanti. Non ha avuto il tempo, il modo e l’agio di esprimere completamente sé stesso.
Il nostro paese è noto per gli ostacoli che ha posto e pone agli intellettuali, agli uomini di cultura e alle donne e agli uomini che quotidianamente si battono per qualcosa o semplicemente per sé stessi. Perché in Italia per molto tempo, e in parte ancora oggi, si è riconosciuti se ci si batte per quello che vuole qualcun altro.
L’Italia è un paese che complessivamente non è ancora uscito dallo stato di minorità che deve a sé stesso. Leopardi è una illustre vittima di questa mancanza di maturità civile e morale. La sua incompletezza come uomo e come autore è naturalmente testimoniata dallo Zibaldone. Per alcuni si tratta di un’opera circolare. Ma non è così: per quante teorie si possano fare in merito, lo Zibaldone (con questo pessimo nome che ha) è una fitta trama di pensieri, la cui circolarità è data dallo sforzo che lo stesso Leopardi ha profuso a un certo punto con i suoi indici e le polizzine.
Qualsiasi tentativo di mettere ordine in quella fitta rete, finisce con il somigliare al ritratto di Domenico Morelli: il tentativo di ridare vita e movimento a una materia immobilizzata, fissata in quell’istante irripetibile. La potenza dello Zibaldone è proprio in questa sua fissità da fotogramma: le macro e micro osservazioni con cui Leopardi fissa gli oggetti dei suoi pensieri sono incantevoli e superbi proprio come certe fotografie. Nessuno si sognerebbe di mettere in movimento delle immagini fisse.
Una riprova? Pensate al dibattito che hanno suscitato le prime notazioni dello Zibaldone, che ancora oggi pongono dei seri problemi interpretativi. C’è connessione fra la prima riga sul palazzo bello, i versi successivi, il racconto di Aviano? Già solo il fatto che per qualcuno sia possibile discutere di questo, indica quanto sia un lavoro non rispettoso cercare di ridare vita e movimento a una fotografia, a un’istante immobilizzato in una solenne o anche soltanto divertita riflessione di un grande pensatore.
Buon compleanno, Giacomo.
Di Giuseppe Landolfi Petrone.
Articolo orignale di Giuseppe Landolfi Petrone,su Pagina Tre
https://www.paginatre.it/online/buon-compleanno-leopardi/
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