Claude Monet-la biografia e le opere più importanti di Dario Mastromattei

 

Testo e immagini pubblicate grazie all'autorizzazione di Dario Mastromattei  https://www.arteworld.it/claude-monet-biografia/

 

INFANZIA E LA PRIMA FORMAZIONE

Claude Monet nacque nel 1840 a Parigi, secondo figlio di Claude Adolphe e Luise Justine Aubreée. Dopo soli cinque anni dalla sua nascita, tutta la famiglia si trasferì, ed il padre cominciò a lavorare in una drogheria; poi, a quindici anni, il Monet pittore cominciava ad avvicinarsi al mondo del disegno realizzando delle semplici caricature degli abitanti della città.

Appassionatosi sempre più al mondo della pittura, il pittore Monet, conobbe Jacques François Ochard, allievo del celebre Jacques-Louis David (autore della celebre opera con il cavallo di Napoleone), il quale lo aiutò ad acquistare le basi per migliorare il proprio stile.

Successivamente, Monet, mentre studiava, conobbe anche il pittore Eugène Boudin, il quale divenne suo mentore e gli insegnò moltissimo a proposito dell’arte e della pittura.

Dopo la morte di sua madre nel 1857, Monet si trasferì a Parigi, studiando all’Académie Suisse: qui, conobbe altri pittori del calibro di Delacroix, Courbet e Pissarro, oltre che il critico Baudelaire.

IL SERVIZIO MILITARE ED IL TRASFERIMENTO

Nel 1860, mentre le primissime opere di Monet cominciavano ad acquisire tutte quelle caratteristiche che successivamente, le avrebbero rese famose, il pittore, venne chiamato a prestare il servizio militare obbligatorio, e così partì per Algeri.

Mentre si trovava in Africa, riuscì a cogliere l’essenza artistica di quell’esperienza, che avrebbe contribuito, indiscutibilmente, negli anni a venire, alla realizzazione di disegni di paesaggi eccezionali.

 

Nel 1862, ammalatosi, tornò a casa sua e continuò a dedicarsi alla pittura con il suo mentore Boudin, insieme ad un altro pittore, Johan Barthold Jongkind: quest’ultimo era olandese, ma ciò che lo distingueva da tanti altri artisti dell’epoca, era il fatto che dipingesse il mondo esterno, inserendo su tela tutto ciò che riusciva a cogliere, ed in un secondo momento, migliorando il suo disegno nello studio (anticipando di fatto, i dipinti paesaggi impressionisti).

Nel frattempo, il padre di Monet, pagò un altro ragazzo per sostituire suo figlio durante il servizio militare, permettendo al giovane Monet di ritornare a Parigi e continuare a migliorarsi sotto il profilo artistico.

Tornato nella capitale francese, studiò nell’atelier di Charles Gleyre, e venne a contatto con altri pittori, come Renoir (che, tra i suoi quadri più popolari realizzò una ragazza con un innaffiatoio), Sisley e Bazille.

Nel 1862, l’artista, dipinge il primo dei quadri Monet di grande interesse per la sua carriera: Trofei di caccia, un’opera che mescola alcuni elementi di pittura francese a quella della tradizione pittorica olandese.

Solo due anni dopo, Monet litiga con il padre, costringendo l’artista ad abbandonare la casa paterna e tornare temporaneamente a Parigi, dove continuò il suo percorso artistico.

 

Nel periodo successivo, i dipinti di Monet aumentarono esponenzialmente di qualità, a tal punto che l’artista, realizzò uno dei Monet dipinti più celebri della sua produzione, la Colazione sull’erba, ispirata all’omonimo lavoro di Manet.

Il quadro Monet, purtroppo, non riscosse il dovuto successo nemmeno tra gli amici dell’artista, ed allora, quest’ultimo, decise di abbandonarlo alla pensione presso la quale si trovava temporaneamente, salvo poi per tornarlo a riprendere anni dopo, dove però, lo trovò in condizioni pessime.

LA CRISI E LA RINASCITA DI MONET

Nel 1866, Monet continuò a realizzare varie tele, abbandonando completamente il mondo dei pittori realisti del Louvre (molto in voga in quegli anni), e realizzando, invece, delle vedute d’impatto di vari paesaggi da dipingere in seguito, all’interno del proprio studio.

Nello stesso anno, presentò l’opera donne in giardino monet, un quadro che venne esposto al Salon di Parigi e che riscosse un notevolissimo successo tra critici ed altri pittori del tempo.

Per realizzare le varie donne protagoniste di quel quadro, Monet utilizzò come unica modella la sua compagna Camille.

Nel 1867, Camille, diede alla luce il piccolo Jean, frutto della relazione con Monet, e nel periodo successivo, i dipinti Monet non ebbero molto successo, a tal punto che l’artista tentò, per disperazione, il suicidio nell’estate del 1868, che fortunatamente venne sventato.

Successivamente, ricevette l’aiuto dallo stesso Renoir e dal mercante Gaudibert, che gli diedero un aiuto per riprendersi, e così, proseguì nella realizzazione delle varie opere Monet.

Nel 1870, dopo aver sposato Camille, il pittore e la sua famiglia si trasferirono dapprima in Normandia, e successivamente a Londra, evitando la terribile situazione a causa della guerra contro la Prussia di quegli anni.

Le Monet immagini di quel periodo, risentivano notevolmente dell’influsso della pittura britannica di quegli anni, soprattutto del Turner pittore John Constable.

Nel 1871, Monet ritornò in Francia dopo il termine della guerra, e cominciò ad appassionarsi al mondo della pittura giapponese.

MONET IMPRESSIONISMO

All’inizio degli anni settanta dell’Ottocento, Monet abitava ad Argenteuil con la sua famiglia, e nel frattempo, allestì su una barca uno studio galleggiante.

Questi furono gli anni dei Monet quadri famosi: nel 1874, venne inaugurata, presso lo studio del fotografo Nadar, una rivoluzionaria mostra, che vedeva esposti oltre che alcuni dei quadri famosi Monet, anche tante altre opere realizzate da Cézanne, Degas, Morisot, Renoir, Sisley e Pissarro.

Tutti questi artisti erano uniti contro i pittori di successo che riuscivano ad esporre al Salon, a tal punto da organizzare questa esposizione per contrastarli.

Tra i quadri esposti, vi fu quello di Monet impression soleil levant (o anche Monet impressione sole nascente), il quale, senza saperlo, sarebbe diventata l’opera a cui si sarebbero ispirati gli artisti per il nome dell’Impressionismo.

Questo fu il periodo più fiorente nella produzione della Claude Monet opere: sempre nel 1874, realizzò anche il Ponte di Argenteuil, la Vela sulla Senna ad Argenteuil e La casa dell’artista ad Argenteuil.

Nonostante il gran numero di quadri realizzati, Monet si trovò nuovamente in una crisi economica; venne salvato, questa volta, dal ricco collezionista Hoschedé, ed in seguito, Monet strinse una relazione con Alice, la moglie del finanziere.

Nel 1877, seppur continuando la propria attività pittorica, fondò anche il giornale L’impressioniste, attraverso il quale, affermava la sua forte volontà di contrastare la pittura di massa, in favore di un Impressionismo Monet.

Nello stesso anno, il pittore, cercò di perfezionare il proprio stile, cercando di studiare la variazione della luce nello scorrere del tempo (e realizzando la stessa scena da diverse angolazioni), realizzando così La Gare Saint-Lazare, un’opera che ricorda da vicino lo stile di William Turner, di cui aveva potuto apprezzare anni prima le opere.

Nel 1878, dopo la nascita del secondo figlio Michel, Monet, si trasferì dapprima a Parigi, ma venuto a conoscenza del fallimento finanziario di Hoschedé, si trasferì con la propria famiglia e quella del finanziere presso Vétheuil.

L’anno successivo, Camille morì di cancro, e Monet, riportò su tela gli ultimi momenti di sua moglie, realizzando Camille Monet sul letto di morte, la quale, oggi è una delle più celebri Musee d Orsay opere esposte.

Nel 1880, il pittore decise di inviare un paio di tele al Salon, e, fortunatamente, una delle due venne accettata dalla commissione, scatenando dall’altra parte, l’ira dei pittori impressionisti, i quali rinnegarono Monet; quest’ultimo, rispose nello stesso modo al gruppo di pittori, denigrandoli pubblicamente.

Grazie alla sua esperienza al Salon, Monet riuscì poi ad esporre diciotto tele, molte delle quali, vennero acquistate poi da Paul Durand-Ruel, un mercante che lo pagò profumatamente, permettendogli di trasferirsi in Normandia nel 1883 con Alice e la sua famiglia.

Tra gli anni settanta ed ottanta dell’Ottocento, tra le innumerevoli realizzate, ci furono anche i Monet papaveri.

MONET DOPO L’IMPRESSIONISMO

Disponendo di una situazione economica più stabile, Monet cominciò ad effettuare diversi viaggi a Bordighera con Renoir, studiando il paesaggio locale ed utilizzando dei colori differenti rispetto a quelli dei quadri del passato.

Le opere di questo periodo erano ormai lontane da quelle del periodo impressionista di Monet, a tal punto che anticipò notevolmente le caratteristiche stilistiche dei Fauves.

Nelle esposizioni successive, Monet era ancora molto popolare e quasi tutti i suoi lavori venivano venduti con grande facilità.

Tra il 1889 ed il 1891, il pittore cominciò a dedicarsi alla realizzazione della serie dei Covoni, i quali testimoniavano il cambio di rotta nello stile di Monet, il quale prediligeva soprattutto l’interesse per il mutamento dell’illuminazione e delle condizioni atmosferiche nelle scene, piuttosto che per il soggetto ed i relativi dettagli.

Nel 1891, dopo la morte del vecchio Hoschedé, Monet poté sposare Alice, e grazie sua ricchezza, acquistò una casa a Giverny.

In questi anni, si dedicò alla realizzazione della Monet cattedrale di Rouen, una serie di opere, aventi per soggetto, il celebre edificio; in queste opere, cercava di studiare approfonditamente la variazione di luce ed ombre nello scorrere del giorno.

A cavallo tra Ottocento e Novecento, Monet viaggiò in Norvegia e poi a Londra, dove dipinse la maestosa serie di trentasette tele del Parlamento di Londra; in seguito, i suoi viaggi lo portarono anche a Venezia.

LE NINFEE DI MONET

Nel 1911, la seconda moglie del pittore, Alice, morì; negli anni successivi, lo colpirono diverse sciagure: morì prima Jean, poi Michel nel 1966, e così solo la sua figliastra, Blanche andò a vivere con lui a Giverny.

Qui diede vita alla famosissima serie di Monet le ninfee, dipinte in tanti contesti diversi e che lo impegnarono tutte le ore della giornata.

Nel 1920, ben dodici grandi Monet ninfee vennero donate dal pittore allo Stato francese, le quali, poi, vennero distribuite a diverse istituzioni, andando così, ad arricchire la collezione del Museo d Orsay opere, che era già stracolma di grandi capolavori.

Alcune delle ninfee Monet, mostravano l’ennesima trasformazione dello stile pittorico del vecchio artista, ormai divenuto astratto, dovuto soprattutto alla grave malattia agli occhi, che lo aveva colpito in questi ultimi anni della sua vita.

Le Claude Monet ninfee divennero la serie di opere che simboleggiarono l’ultima fase artistica del pittore, ed oggi, le ninfee Monet sono tra i lavori più conosciuti ed apprezzati della storia dell’arte moderna.

Il pittore morì nel 1926 a causa di un carcinoma del polmone.

Monet One Piece è, inoltre, uno dei personaggi presenti nel celebre manga giapponese.

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